Riforma gelmini (il minuscolo è d'obbligo)

3 dic 2010 12:48 AM Scritto da: BSCrew



Mentre sto vedendo Annozero e mentre mi sale la bile e il fegato s'ingrossa rischiando seriamente di diventare foie gras, mentre maledico quella MERDA (qui invece il maiuscolo è doveroso) di castelli ecco che sento di scrivere 2 righe sull'ennesima pagliacciata di questo governo di buffoni.
Questa riforma che sta ministra pensa epocale, in realtà risulta tale solo grazie al modo in cui è stata approvata (alla camera), e cioè ciecamente ed ottusamente mentre la protesta interessava tutta l'Italia e mentre Montecitorio era ancora BLINDATO, con i soliti criminali in divisa (a proposito uno studente a Roma necessita un trapianto di fegato "grazie" alle amorevoli cure della ps), a proteggere questi farabutti in doppio petto.
Ma vediamo un pò di cosa si parla:
La riforma Gelmini di fatto introduce il precariato perenne visto che prevede che nelle università italiane entrino ricercatori SOLO con contratti a tempo determinato (4-5 anni), seguiti da contratti triennali. Dopo questa interminabile via crucis, i ricercatori dovranno ottenere un'idoneità e diventare "associati". In caso contrario si uscirà per sempre dal circuito dell'ateneo, ma si avranno i titoli per concorsi pubblici.
Prima dell'approvazione della riforma, all'Università erano stati già sottratti 1,4 miliardi di euro e in due stagioni di governo gelmini assegnate 1571 borse di dottorato in meno.
Se si somma l'annullamento delle borse di studio, ai tagli sui buoni mensa, agli affitti dei fuori sede lasciati a libero mercato e alla mancanza di abbonamenti dedicati ai trasporti, di fatto si afferma in maniera subdola la volontà di far studiare solo chi è benestante. E ci parlano di merito!! Inoltre la riforma prevede che nei consigli delle Università, entrino aziende private in veste di finanziatori con voce in capitolo su quali corsi attivare e quali no.
Un dato preoccupante se si considera gli 8 miliardi (chissà per curiosità quant'è costata la cazzata di Adro), sottratti in tre anni alla scuola pubblica. Lo smantellamento della cultura prosegue.
L'Italia continua ad essere uno dei pochi (l'unico?) fra i paesi occidentali più progrediti, dove ai privati non si chiedono investimenti nella ricerca pubblica.
Eppure stavolta nonostante i disagi (autostrade e centri in tilt), la solidarietà ha abbracciato gli studenti. Probabilmente a parte i poliziotti, tutti hanno figli e sanno bene in che condizioni versano la scuola e l'università italiana.
Infine un ultima considerazione su quel mentecatto di berlusconi.
Ha avuto la sfrontatezza di affermare che: "...i giovani per bene sono a casa a studiare e quelli che protestano sono dei centri sociali e fuori corso...", un luogo comune falso come una banconota da 135 euro, per di più sulla bocca di uno che solitamente la gioventù che frequenta non sembra poi così studiosa.



Drugo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

amen!
(dj argento)

Anonimo ha detto...

Che bello essersi appena laureati e sapere, ormai da tempo in verità, che il lavoro per il quale ho studiato in Italia non lo farò mai...
M.

Anonimo ha detto...

Eehhh... Purtoppo ci siamo passati tutti (per la verità io ci sono ancora dentro nonostante mi sia laureato parecchi anni fa), nel drammone post-laurea...
Il lavoro è difficile trovarlo, quasi impossibile trovare quello per cui sei qualificato ed in più qualora ci si riesca, non si otterrà MAI la pensione. Bene così?
(Drugo)

Anonimo ha detto...

Proprio per un cazzo, ma questa è la realtà oggettiva.
Pensione? AHAHAHAH
Sembra la favola della buonanotte, peccato che il giorno dopo ci si sveglia.
M.

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